A mezzofondo da una vita

Avrò avuto 12 anni, seconda media. Maggio. Giardino lussureggiante dell’Istituto Maria Immacolata,  profumo voluttuoso di rose nell’aria.
Ora di educazione fisica, atletica leggera, prove di velocità e mezzofondo su ghiaia.
Batteria dopo batteria risultò che ero la più veloce, ma anche la più resistente: decisero di farmi gareggiare all’Arena di Milano – qualcosa di simile ai Giochi della Gioventù, credo – per il mezzofondo, che alla velocità ci avrebbero mandato Alessandra, anche lei veloce, ma non quanto me; d’altra parte, due gare non potevo sostenerle.

Quella mattina sono arrivata all’Arena senza essermi allenata prima come si richiede ad un vero atleta, perché i miei lavoravano e non avevano tempo di portarmi al parco a correre.

Ai blocchi di partenza: 3, 2, 1.. pam!

Questo articolo si doveva intitolare “Smart working is the new black”

Avrei voluto intitolare questo pensiero “Smart working is the new black”, titolo che ho letto sulle pagine di Millionaire rimanendone folgorata, ma mi sarebbe sembrata una scopiazzata troppo plateale e quindi ho lasciato perdere. Però è il titolo che avrei scelto e fatto mio!

Perché in effetti è così vero: oggi “siamo tutti smart worker” e  smart working è la parola più di tendenza del momento, sulla bocca di tutti.

(S)propositi di buon compleanno

Sono nata a settembre, il mese dei buoni propositi per definizione.
In effetti, sono diverse le testimonianze che confermano quanto sia proprio settembre, e non gennaio, il mese che per una buona percentuale di persone rappresenta l’inizio di un nuovo anno.

Sono nata il 4 settembre, era sabato, di prima mattina (verso le 8.20).
Quindi oggi è il mio compleanno.
Quindi oggi dovrei fare la lista di buoni propositi.
Solo che io con i buoni propositi proprio non vado d’accordo, sono un vuoto a perdere, i miei buoni propositi: direi che sono più spropositi, in effetti.

Profumo di ricordi

A tutti credo sia capitato ben più di una volta nel corso di una vita di ascoltare una musica e sentirsi improvvisamente catapultati indietro nel tempo, ad un ricordo sopito di un’epoca della propria esistenza particolarmente significativo, nel bene o nel male.
A me succede spesso con la musica dei Duran Duran, ovviamente, ma anche tanto con alcuni brani della dance anni 90, a parer mio e forse perché quell’epoca per me è stata la più scatenata, la più bella dance in assoluto. Si balla ancora tanto, da quello che so, e alcuni brani sono diventati così iconici dell’epoca che credo sia impossibile verranno mai dimenticati.
Alcune note in particolare mi pungolano inclementi il cuore, riportandomi a momenti miliari tra i miei 20 e 30 anni. Momenti significativi e ahimè non sempre felici; forse proprio per questo, quelle note mi travolgono ancora, con un’ondata di emozioni che ora riassaporo con il giusto distacco e una punta enorme di malinconia.

Io detesto la malinconia.
Mi accompagna da sempre, fin da piccina. Soprattutto le sere d’estate, soprattutto prima del tramonto; quella necessità impellente di piangere,  senza un motivo.
Una tristezza che non ha un perché e se lo ha è talmente atavico che proprio non è spiegabile.
La malinconia è struggente e io di struggermi mi sono stancata. Per cui, quando arriva cerco di cacciarla subito.
Spengo la musica tiranna e cerco di pensare ad altro.

Ci sono però suoni che ancora oggi mi piace immensamente riascoltare, che mi rendono nostalgica, non malinconica.

Buona Pasqua, in attesa della giusta ispirazione

A me sinceramente della Pasqua non importa granché. Non la sento come sta gran festa, ma tant’è.

E se della festa non mi importa molto, figuriamoci se mi importa scriverci su un pezzo.
Non avrei molto da dire. Ma d’altra parte, è un periodo un po’ così. Non ho molto da dire in generale.

2 anni di Jordan

Penso che a breve dovrò cambiare il mio profilo LinkedIN, modificando la qualifica attuale di “PR & Corporate Communications Manager”, in un più altisonante e calzante “PR & Personal Assistant di Jordan El Galgo Dica Conte di Bollate”.

Dal 28 ottobre di due anni fa a questa parte, in effetti, sono diventata a tutti gli effetti non solo la mamy ma anche la personal manager del nostro Jordan.
La data di inizio del mio nuovo mestiere non è per nulla casuale: è stato proprio il 28 ottobre (San Simone) il giorno in cui Jordan ha messo zampa in casa nostra, entrandoci con la leggerezza e l’eleganza che solo un levriero possiede.

Oggi, quindi, è il suo secondo #GotchaDay!

12 settembre

Quattro anni fa oggi, più o meno a quest’ora, perdevo lo status  di “signorina”.
Un po’ per sopraggiunti limiti di età, ma soprattutto perché da lì a poco avrei assunto lo status di “sposina”; o meglio, proprio per i già citati limiti di età, “sposecchia“.

Il 12 settembre 2014, di venerdì, infatti, diventavamo marito e moglie.

Buon compleanno, Hidden Princess!

Il 19 giugno, il giorno prima del compleanno di John Taylor (to’, guarda qui che bella coincidenza!), questo blog ha compiuto due anni di vita!

Quella lacrima sul viso

E così Simon Le Bon è diventato nonno. No-nn-o. Gulp!

L’altro giorno quando l’ho appreso non ho potuto che essere felice per lui e accogliere con entusiasmo il suo tweet carico di orgoglio. Come tutti i nonni del pianeta, credo.
Ho riso, divertita e intenerita, nel leggere i suoi messaggi al mondo.

Bellissimo, totalmente da lui, autodefinirsi “The Glamfather“.

Solo che poi ieri nel raccontarlo ad una collega, mi è scappata la famosa “lacrima sul viso“.

Mi fa impressione.

Swimming against the tide, ovvero una vita da pendolare

Ho fatto un rapido calcolo e occhio e croce oggi dovrebbe essere il diecimillesimo giorno (minuto più, minuto meno) della mia vita da pendolare.

È da trentatre anni, fatto salve alcune interruzioni di percorso, che la mia vita si muove sui binari di un treno quasi sempre in ritardo.

Da un rigido gennaio 1985 per l’esattezza, da quando cioè da Milano Città Studi, i parents (cosa gli sarà saltato in mente chi lo sa) ci hanno catapultato a vivere nella Terra di Mezzo, San Zenone al Lambro; ai confini estremi della provincia di Milano a sud, ai confini più settentrionali della provincia di Lodi. Proprio in mezzo. In mezzo… al nulla.