Penso che a breve dovrò cambiare il mio profilo LinkedIN, modificando la qualifica attuale di “PR & Corporate Communications Manager”, in un più altisonante e calzante “PR & Personal Assistant di Jordan El Galgo Dica Conte di Bollate”.

Dal 28 ottobre di due anni fa a questa parte, in effetti, sono diventata a tutti gli effetti non solo la mamy ma anche la personal manager del nostro Jordan.
La data di inizio del mio nuovo mestiere non è per nulla casuale: è stato proprio il 28 ottobre (San Simone) il giorno in cui Jordan ha messo zampa in casa nostra, entrandoci con la leggerezza e l’eleganza che solo un levriero possiede.

Oggi, quindi, è il suo secondo #GotchaDay!

Ci è entrato con delicatezza, in punta di unghiette, quasi danzando, e da allora è diventato il re di casa e dei nostri cuori.

Oggi quindi a casa si festeggia!
Ieri personalmente ho brindato al compleanno (60) di Simon Le Bon. Esattamente il giorno dopo in casa si alzano i calici alla ricorrenza che due anni fa ci ha stravolto la vita, in tutti i sensi, a cominciare dai ritmi e rituali.

E che mi ha cambiato il mestiere, o poco ci manca.
Di Jordan sono diventata davvero la curatrice di immagine e assistente personale, gestendone la ricca e fitta agenda di impegni (passeggiate, sfilate, appuntamenti al parco per giocare con gli altri cani, manifestazioni benefiche, ecc), a cui mai ci sottraiamo, proprio come si fa per i VIP.

Da quando è arrivato, inoltre, non faccio che fare foto su foto per immortalare la dolcezza, la simpatia, il “sorriso” di questo “topolone” bellissimo, un cane a cui manca letteralmente la parola.
Foto su foto ed è nato il profilo Instagram di Jordan_El_Galgo DucaConte di Bollate.
L’ho creato perché ad un certo punto, a furia di pubblicarle sul mio profilo personale, le sue foto, sembrava che il cane fossi io.

Jordan ha più follower di me, ovviamente.
Non che ci voglia molto (io ne ho una manciata e mi va bene così), ma sono contentissima che ogni giorno che trascorre il suo profilo diventi sempre più popolare.
Lo sono, badate bene, non perché aspiri a chi sa che (ci sono cani che sono diventati testimonial di tutto), ma perché il suo profilo, così come i post che su Jordan condivido sia qui che su Facebook (questi sì, sul mio profilo personale, ancora per ora, anche se Jordan dice che sarebbe meglio per lui avere la pagina personale anche lì), ci piacerebbe tanto fossero di sprono a chi, magari in un angolo solitarissimo del suo cuore, sta pensando di adottare un cane, magari proprio un levriero, ma ne è un po’ spaventato.

Ecco, il profilo di Jordan aspira proprio a questo, a…  ispirare.

A parlare a chi ha un desiderio di ridare speranza a queste creature fantastiche, i levrieri, che prima di entrare nelle nostre case ne hanno passate di ogni.
Se volete saperne di più, della condizione dei levrieri spagnoli, vi consiglio un rapido giro su Google.
Abusi, violenza, fame, solitudine, sfruttamento, abbandono sono purtroppo la quotidianità per moltissimi di loro.

Jordan doveva essere soppresso quando era in Spagna.
Per fortuna qualcuno l’ha salvato. Una rete di volontari, in primis Liliana, ne ha condiviso sui social network la foto e la situazione, riuscendo a farlo arrivare in Italia.
Accolto da Micaela, che non ringrazieremo mai abbastanza, e ospite amatissimo della Fenice per qualche tempo, il 28 ottobre 2016 è arrivato a casa. A casa nostra. A casa sua.
Riservato, non impaurito,  sin da subito è stato come avesse dormito da sempre sul nostro divano, il suo regno.

Credo sia praticamente impossibile, guardandolo, osservandolo, non innamorarsene.

Perché Jordan è Jordan, certo, ma anche e più semplicemente, perché è un levriero.
O ancora più semplicemente, perché è un cane. E un cane è tutto nel suo sguardo (Paul Valery)

BUON GOTCHADAY, Jordan El Galgo Duca Conte di Bollate!