Il primo compleanno di questo blog è passato e io neanche me ne sono accorta.

Era il 19 giugno quando ho scritto il mio primo, lunghissimo post. Spiegavo il perchè ed il “percome” avevo deciso di dare inizio all’avventura e chiamarla “Idden prinsess in di ettic“.

Erano mesi che pensavo a come avremmo “festeggiato” e invece una serie di circostanze, non per forza negative, hanno fatto sì che la ricorrenza passasse in sordina.

Peccato, perché un anno di blog è sempre un anno di blog.

Un anno di parole, non sempre al vento. Centinaia di lettere. Decine di capoversi.
Tanti post, non tutti quelli che avrei voluto, perché la vita di tutti i giorni ci porta via un sacco di tempo, soprattutto per fare quello che più ci piace. Rimandi, rimandi, rimandi e alla fine è passato un mese, forse due.

Dovrei essere più disciplinata, preparare un piano editoriale, così dicono quelli che blogger lo sono di mestiere, non come me, che sono una “cialtrona”. Ogni tanto ci provo, me lo faccio, il mio piano. Ma poi vengo interrotta, oppure mi viene in mente altro, e adieux!

Per esempio, in questo momento avrei in cantiere almeno 4 storie da raccontare, ma non trovo ispirazione. O se la trovo, nel frattempo altre 1000 incombenze trovano me. E i buoni propositi vanno a farsi benedire.

Oggi sono a casa perché non sono in forma, sto scrivendo un post per dire che avrei voluto festeggiare il primo anno di blog, ma di mettermi seriamente su una delle storie che avrei deciso di raccontare, a dire il vero, non ho voglissima. Diciamo pure che la pioggia che scende a secchiate e che sento nella penombra della stanza in cui sto scrivendo mi sta facendo venire decisamente più voglia di andare a spalmarmi sul divano e fare una dormitina di quelle bibliche in compagni di Jordanone (terrorizzato invece dai tuoni che rimbombano nell’aria).

A me la pioggia d’estate piace tantissimo, se sono a casa al riparo. Mi piace anche se sono in giro a piedi con i sandali aperti, ma un po’ meno. Un cicinin meno se non ho l’ombrello. Ma anche in quel caso, non la detesto. In inverno non la sopporto, ma d’estate, dopo la calura, è un toccasana. Mi sembra di sbocciare come i fiori.

E allora, ho deciso che mi godrò questi momenti di beatitudine, ascoltando il profumo e la danza della pioggia d’estate. Sarà il mio modo per festeggiare il primo anno di blog.

Auguri, Hidden Princess!