Sono una notevole pigrona e se esistesse il teletrasporto, il teletrucco, il teletutto, sarei la (ex)fanciulla più felice del mondo, ma se c’è una cosa che amo, quella è ballare.
Lo sanno tutti, soprattutto i miei piedi.
Mi piace da impazzire, come da impazzire mi piace la musica, tutta (tranne la latino-americana: alla terza bachata mi viene il ballo di San Vito, lo avevo confessato già tanto tempo fa).
Quando “taca la müsica” (cit) mi assale una voglia di muovere anche le unghie dei mignoli dei piedi.

Amo ballare, ma diversamente da quanto succede spesso a chi balla, da bambina non ho mai sognato di volteggiare sulle punte. La danza classica non mi ha mai detto nulla di che.
E ho frequentato un corso di danza solo quando bambina non lo ero già più.
Per altro danza moderna. Per altro, con la mia consueta incostanza.
E infatti poi per anni basta.

Finché. Finché un giorno più per necessità che per virtù senti che non c’è più scampo: è giunta inesorabile l’ora di fare un po’ di movimento per contrastare la caduta di tutto.
Potresti andare in palestra, la detesti cordialmente: macchinari e quelle robe lì non fanno per me, proprio no. Il bello è che ho il marito che faceva l’istruttore in sala pesi, fino a qualche anno fa.

E allora che fai? Idea! Potresti iscriverti ad un corso.
Ma non uno a caso, dove magari potresti sembrare la nonna, per età e per agilità.
Ci vorrebbe qualcosa fatto apposta per te. Un corso di danza, per adolescenti sì, ma attempate! Magari in città c’è qualcosa del genere? Boh, proviamo a vedere!

Google di qui, Google di là. Et voilà, il corso eccolo qua: si chiama Dance and Fit. Un nome, un programma.
Lo fanno anche vicino a casa, così vicino che quasi il teletrasporto non occorrerà.
Anche il nome della Scuola mi piace, si chiama Lo.Ve Dance.
Cià che ci provo! 
Ci ho provato.

E sono passati quattro anni da quel dì.

Parte del gruppo di musical – Time Warp

E nonostante tutta la mia incostanza congenita, dopo quattro anni sono ancora qui.
Non solo ci sono ancora e ho intenzione di esserci ancora per tanto, ma quest’anno addirittura mi sono iscritta anche a Musical!

 

 

E poi, pochi giorni fa, il 31 maggio, ho vissuto un’occasione unica carica di emozione: il saggio di fine anno!

Ebbene sì, nonostante i miei lustri, ho fatto anch’io il saggio. E quanto mi è piaciuto!
E lo sapevo che mi sarebbe piaciuto così tanto, perché salire sul palco è, a mio parere, una delle cose più elettrizzanti che ti possano capitare. Se poi non inciampi, ancora di più!

Quanto mi sono divertita! Quanto è stato bello.

Lo è stato per tanti motivi, ma quello che ha fatto la differenza è stato il fattore “dancing queens”.

Sì, perché ho affrontato questa prova accanto ad un gruppo di meravigliose ragazze di tutte le età che quattro anni fa mi hanno accolta con garbo e simpatia.
Ragazze  che si mettono in gioco, sorridono e ballano.
Che arrivano la sera a lezione trafelate, magari preoccupate, ma che lì ritrovano il sorriso.

Pronte per Chorus Line

E ballano.
Ballano qualsiasi genere.
Ballano la danza classica, che io – classe 71 – ho provato per la prima volta in vita mia solo nell’inverno del 2022!
Ballano il burlesque.
Passano dal country alla musica anni 70.
Urlano “I will survivee poi sgambettano sulle note di Chorus Line tutte d’oro vestite.
Ballano e vivono.
Ballano e si trasformano.
Ballano e diventano tutte, ognuna a modo suo, anch’io a modo mio, magnifiche, inarrivabili Dancing Queens!

E non ci sono anni che contano, né preclusioni.

Qualche timore, tantissima gioia.
Un passo che proprio non viene, una piroetta che ti fa sentire una Cuccarini di Bollate.
Un tacco che slancia, una sneaker che dà grinta.
Un quadricipite che grida vendetta, un addominale che fa altrettanto.
Un fuseaux che compatta, una maglietta che strizza.

Un camerino affollato. Uno spritz e passa la paura.

Un battito del cuore, il sipario che si apre.
Esplode la prima nota, sale l’emozione.
Scorre la vita!

Grazie ragazze tutte, siete speciali!
E grazie di cuore, per la pazienza, la determinazione, la gentilezza alle meravigliose maestre Veronica e Cristina!

Ci vediamo a settembre!

Un brindisi nei camerini del Giuditta Pasta di Saronno e passa la paura.

You can dance
You can jive
Having the time of your life
See that girl
Watch that scene
Dig in the dancing queen
(Dancing Queen – Abba)