Un po’ fetente anch’io

Il 2016 è stato per molti versi un anno decisamente indimenticabile, ma in senso negativo: ne sono successe di tutti i colori. Non a me personalmente (vado a toccare quello che non ho, che non si sa mai), ma a tante persone che conosco e a cui sono affezionata, con qualche ripercussione quindi anche sulla mia vita.

Dal punto di vista strettamente personale, è stato faticoso, fatto salvo per due o tre punte di diamante che sono riuscite a brillare nonostante tutto.

The Princess in Tour

È nei giorni come questo, in cui spesso piove e c’è vento (manca solo Heidi che bussa a sto convento), che mi capita più spesso di crogiolarmi nei ricordi dei bei tempi che furono.

Siedo alla scrivania, metto mano sulla tastiera, ma poi la testa parte immediatamente per conto suo, in un viaggio à rebours, e si ferma a rivivere momenti che avrei voluto fermare nel tempo o al contrario disfare e rifare completamente.

Stamattina, per esempio,  sono tornata ai miei 13 o 14 anni. In un’aula di scuola, durante una lezione di chissà cosa, seduta al mio banco facendo finta di stare attenta alle spiegazioni della Prof di italiano, nelle orecchie incessante la melodia di Hungry Like The Wolf. Non c’è modo di togliermelo dai timpani e dalla testa. Ci provo a riconnettermi con la realtà, ma senza successo.

È  stato lì che all’improvviso ho capito cosa avrei voluto fare da grande: la tour manager dei Duran Duran!

Che nome difficile, sembra ostrogoto!

Close up too many question marks background

 

L’altro giorno ho mostrato il primo post del blog ad un’amica. Le è piaciuto (pfiuu!), ma subito ha osservato che il nome scelto per questo piccolo progetto personale, a suo modo di vedere, è troppo difficile.

Difficile da ricordare, da pronunciare, da scrivere: sembra “ostrogoto”, secondo lei.  Non sarebbe stato meglio un bel “La principessa nascosta nell’attico”? Che bisogno c’era di scomodare l’inglese (perché in effetti è inglese, non ostrogoto!)? Già usiamo così tante parole inglesi ogni giorno, anche quando avremmo un vocabolario italiano di tutto rispetto.

Tutto vero, anzi verissimo. E sì, certo, sarebbe stato più semplice. Ma non sarebbe stata la stessa cosa; non per me, per lo meno.

L’incubo del primo post

Non pensavo potesse succedermi, visto che chi mi conosce sa quanto sia una chiacchierona e quanto mi piaccia raccontare anche su carta. Eppure è così. Ce l’ho anch’io: l’incubo del primo post!