L’altro giorno ho mostrato il primo post del blog ad un’amica. Le è piaciuto (pfiuu!), ma subito ha osservato che il nome scelto per questo piccolo progetto personale, a suo modo di vedere, è troppo difficile.
Difficile da ricordare, da pronunciare, da scrivere: sembra “ostrogoto”, secondo lei. Non sarebbe stato meglio un bel “La principessa nascosta nell’attico”? Che bisogno c’era di scomodare l’inglese (perché in effetti è inglese, non ostrogoto!)? Già usiamo così tante parole inglesi ogni giorno, anche quando avremmo un vocabolario italiano di tutto rispetto.
Tutto vero, anzi verissimo. E sì, certo, sarebbe stato più semplice. Ma non sarebbe stata la stessa cosa; non per me, per lo meno.
Forse sbaglio, ma percepisco una connotazione completamente diversa tra “La principessa nascosta nell’attico” e il mio “Hidden Princess in the Attic”.
Il primo lo trovo lezioso, il secondo leggermente “rock”. E io non sono affatto leziosa. Non lo sono (quasi mai) né nei comportamenti, né nel modo di esprimermi.
Sono senz’altro più rock, per questo ho optato per “l’ostrogoto”.
In ogni caso, prima di decidermi per “Hidden Princess in the Attic” (tra parentesi, nel frattempo mi sono creata anche l’hashtag: #hiddenprincessintheattic), ho vagliato tante altre possibilità.
Il punto di partenza sarebbe stato comunque “duraniano”: sono una “Duranie” da tempo immemore. Ho preso la “duranite” ormai nel lontano 1982 e da allora non l’ho mai abbandonata: logico per me rifarmi a quel mondo lì, anche per trovare un nome a questo spazio tutto mio.
Pensa che ti ripensa, gira che ti rigira, dopo varie prove di suono e immagine, un pomeriggio di un paio di mesi fa zac! ecco l’illuminazione!
“Hidden Princess in the Attic” si pronuncia più o meno “Idden Prinsess in di Ettic” ed è il personaggio di un brano splendido dei Duran Duran, di cui parlo anche qui e che mi fa sentire leggera, pronta a scrollarmi di dosso lo stress, le paranoie, le fatiche, le menate, le incomprensioni…
Ogni volta che lo ascolto, questo brano mi regala un’improvvisa gioia, un “friccicorio del cuore” e la voglia di ballare e correre verso nuovi orizzonti, anche se in realtà magari mi trovo sul passante di Trenord.
Runway Runaway è il mio personalissimo inno alla leggerezza d’animo. E io sono la Principessa nascosta nell’attico, pronta ad uscirne, per scoprire tutto un nuovo mondo di opportunità.
W l’ostrogoto!
angela@sabdesign.it
giugno 28, 2016Bellissimo post 🙂 grandeeeeee
Hidden Princess in the Attic
giugno 28, 2016Grazie Angela! Per caso ti sei riconosciuta nel riferimento all’amica di cui parlo nel primo paragrafo? Mi ricordo benissimo il momento in cui hai espresso la tua perplessità: ero sul passante di Trenord – un viaggio, un’avventura come sempre, di cui presto racconterò qualcosa – e stavo tornando a casa. Un abbraccio!
TizianaHL
luglio 4, 2016Cara Hidden Princess in the Attic, complimenti per la scelta del nome… “Runaway runaway” è uno dei miei brani preferiti dei ns DD! E complimenti per il coraggio e l’entusiasmo con cui segui i tuoi sogni. Scrivere è sempre piaciuto anche a me, ma col passare del tempo, i gg sono diventati sempre più frenetici e han fatto si che me lo fossi dimenticata… Approfitterò di ritagliarmi ogni tanto un momento per venire a trovarti nel tuo Attico per scambiarci qualche blogpensiero ?. I miei più affettuosi in bocca al lupo per questa tua nuova avventura!! ?? Tizy ps. Incredibilmente adoro il profumo dei gelsomini… E quando mia madre mi lascia i fiori da innaffiare sn più le volte che me ne dimentico… Quante cose in comune! ?