Nel vano (e anche vago) tentativo di conservarmi “sempreverde“, da qualche tempo a questa parte (da quando cioè ho notato che le “rughe del sonno” alla mattina impiegano sempre più tempo a sparire) mi sono buttata sull’acquisto di creme, sieri, maschere cosmetiche in quantità più o meno industriale.

 “Miracoli” in vasetto, sono il mio aiutino per procrastinare il più lungo possibile il tracollo di viso, collo, palpebre, guance e di questo e pure di quell’altro. Di bio, non bio, chimico, non chimico “francamente me ne infischio”: basta che facciano il loro mestiere, mi spalmo addosso anche il calcestruzzo.

Si sa però che le creme da sole non bastano, ecco perché che da altrettanto tempo a questa parte ho deciso di darmi allo sport.

A livello amatoriale, certo. Molto amatoriale, direi. OK, siamo onesti: a livello “cialtronesco”.