Esatto, più che Princess, sono la reginetta. La reginetta sì, ma di cosa esattamente?

Di casa? Mmm, anche no e anche la mia dolce metà ve lo potrebbe confermare seduta stante.

Dei fornelli? Mmmm, me la cavo, ma Suor Germana rimane un mito irraggiungibile.

Di bellezza? Mmmmmmmmm, direi che anche qui, pur avendo tutto sommato imparato ad apprezzare le mie magagne, io e Cindy Crawford – mitissimo irraggiungibilissimo – non siamo esattamente sorelle.

E allora reginetta di cosa?

Semplice, del procrastinare.  Sono una procrastinatrice seriale, io.

In tutto, o quasi.

Qualsiasi cosa debba fare, bella o brutta che sia, facile o lunga che sia, aspetto.

Devo fare un acquisto, che ne so, comprare un paio di scarpe in previsione di un evento? Guardo e riguardo le vetrine, giro e rigiro per negozi per giorni consumando i tacchi delle scarpe vecchie, visito tutti i siti del mondo per secoli. Poi arriva il momento in cui le scarpe le dovrei già avere ai piedi da qualche ora e nulla, sono ancora lì che ci penso.

Devo mandare una mail di lavoro, importante o meno che sia? La scrivo, la metto in bozza, la riscrivo, la stravolgo, cambio una virgola e magari un due punti e un punto e virgola. La lascio lì. La rileggo. Sarebbe pronta da mandare ma niente. Non mi decido. E la cartella delle bozze diventa un bozzolo.

Devo fare una telefonata che mi rende inquieta? Peggio che andar di notte: piuttosto mi metto ad archiviare (e il mio odio per l’archivio lo conoscono tutti).

Devo fissare l’appuntamento con l’estetista per la ceretta? Attendo anche lì, anche perché nonostante gli anni di militanza a me lo strappo fa ancora un male indicibile e non mi abituo mai, così nel frattempo mi trasformo nella regina del Pianete delle Scimmie.

Insomma, per me rimandare è quasi una filosofia di vita.

Mi sono chiesta spesso quale sia il motivo alla base di questo atteggiamento, che per altro – è un controsenso lo so, ma è così – detesto sia in me stessa che negli altri.

Mi sono documentata, letto di tutto e il contrario di tutto: i “massimi esperti” su internet e non solo convengono nell’affermare che alla base ci sia una certa dose di insicurezza e paura di prendere decisioni e posizioni.

Paura di esporsi: in 9 lustri di vita e qualcosa di più ho imparato un pochino pochino a conoscermi e penso che alla fine il motivo sia veramente quello.

Io faccio e disfo per darmi un contegno, per sembrare una che sa il fatto suo, ma la verità è che pur sapendolo benissimo, sto famoso fatto, ho sempre paura delle critiche e quindi rimando.

“Non c’è nulla di così faticoso come sostenere l’eterno peso di un compito non concluso” affermava il filosofo William James e io concordo.

Non posso d’altra parte neanche dare torto a Charles Dickens, quando afferma che “La procrastinazione è un furto fatto alla vita.”  Forse la frase celebre è un po’ pesante, ma in fondo ci sta.

Anche scrivere un post per il blog scatena la mia natura di procrastinatrice seriale negli ultimi tempi.

Magari lo avrete notato: sono un po’ più assente. Anche il post che state leggendo ora, in effetti, è rimasto in stato di bozza almeno 20 volte; ho cominciato a scriverlo a metà dicembre 2017 e siamo arrivati al 2018.

Un po’ perché è un momento di riflessione. Mi sto chiedendo che percorso debba prendere questo blog. Ho cominciato con un’idea, ma ora non sono così tanto sicura. Vedremo.

Nel frattempo, lasciatemi procrastinare in pace.

In fondo, l’anno nuovo è appena cominciato. Anzi, già che ci siamo, buon Anno a tutti!

Grazie come sempre per l’immagine a Puzzle

And sometimes I´m caught in a landslide
My beats so in time can you look at me
I´m out of reach I´ll talk if it feels right
So nervous to say tell me can´t you see
If you want I fall out forever
I can´t say no more… bebe dance with me
And please don´t say leave it till later
I´ve had my last chance on the stairway

(Duran Duran – Last chance of the stairway)