A tutti credo sia capitato ben più di una volta nel corso di una vita di ascoltare una musica e sentirsi improvvisamente catapultati indietro nel tempo, ad un ricordo sopito di un’epoca della propria esistenza particolarmente significativo, nel bene o nel male.
A me succede spesso con la musica dei Duran Duran, ovviamente, ma anche tanto con alcuni brani della dance anni 90, a parer mio e forse perché quell’epoca per me è stata la più scatenata, la più bella dance in assoluto. Si balla ancora tanto, da quello che so, e alcuni brani sono diventati così iconici dell’epoca che credo sia impossibile verranno mai dimenticati.
Alcune note in particolare mi pungolano inclementi il cuore, riportandomi a momenti miliari tra i miei 20 e 30 anni. Momenti significativi e ahimè non sempre felici; forse proprio per questo, quelle note mi travolgono ancora, con un’ondata di emozioni che ora riassaporo con il giusto distacco e una punta enorme di malinconia.

Io detesto la malinconia.
Mi accompagna da sempre, fin da piccina. Soprattutto le sere d’estate, soprattutto prima del tramonto; quella necessità impellente di piangere,  senza un motivo.
Una tristezza che non ha un perché e se lo ha è talmente atavico che proprio non è spiegabile.
La malinconia è struggente e io di struggermi mi sono stancata. Per cui, quando arriva cerco di cacciarla subito.
Spengo la musica tiranna e cerco di pensare ad altro.

Ci sono però suoni che ancora oggi mi piace immensamente riascoltare, che mi rendono nostalgica, non malinconica.